PROTOCOLLO ASSOFIN-CONSUMATORI
AGENTI IN ATTIVITA' FINANZIARIA SUL PIEDE DI GUERRA
E' un gran malumore quello che serpeggia da qualche tempo fra gli Agenti in Attività Finanziaria che si occupano di finanziamenti con Cessione del quinto dello stipendio o delegazione di pagamento.
E non a torto, perchè il Protocollo sottoscritto fra Assofin e le Associazioni dei Consumatori, seppure in parte condivisibile negli obiettivi di tutela del Consumatore, penalizza fortemente la categoria degli Agenti, i cui compensi sono stati ridotti in molti casi anche del 70-80% rispetto ai compensi previsti contrattualmente.
E' noto infatti che le operazioni di rinnovo dei finanziamenti in essere rappresentano il serbatoio che consente agli Agenti di alimentare un mercato divenuto sempre più difficile e asfittico, anche per la concorrenza dei grandi gruppi bancari, e che rappresentano altresì la principale fonte di sostentamento degli Agenti stessi.
Viene pertanto da interrogarsi sulla legittimità del comportamento di quegli Intermediari che hanno deciso di trasferire sulla rete degli Agenti i costi dei vantaggi che sono stati riconosciuti ai Consumatori con il diverso meccanismo di calcolo dei compensi provvigionali sulle operazioni di rinnovo.
Ad un approccio anche sommario, infatti, appare evidente che gli Intermediari i quali hanno deciso di aderire al Protocollo hanno coevamente sminuito il valore dei portafogli dei loro Agenti - che sono in gran parte commisurati alle operazioni di rinnovo - facendo venir meno quella che è sempre stata considerata una sorgente di continuità lavorativa.
La questione si manifesta assai spinosa per le Società Mandanti, alla luce di vari elementi, che meriterebbero ulteriori approfondimenti nelle singole situazioni:
1) la regola del monomandato, alla luce delle direttive europee che ne aboliscono l'obbligo, e i suoi riflessi nella combinata applicazione del Protocollo
2) la drastica e repentina contrazione dei compensi della rete, calcolati ora sul c.d. "delta montante" e l'impatto sui budget finanziari aziendali delle Agenzie
3) il rispetto delle clausole contrattuali o la eventuale nullità di quelle clausole che prevedono la facoltà di modifiche unilaterali del contratto di agenzia
4) il mancato coinvolgimento delle Associazioni degli Agenti in Attività Finanziaria e delle Società di Mediazione creditizia nelle trattative che li coinvolgono anche economicamente
5) gli effetti della adesione volontaria degli Intermediari ad intese che sono pregiudizievoli per la rete degli Agenti, con i quali è in essere un rapporto che prevede reciprocità di diritti ed obblighi
6) il rispetto dei principi di diligenza, buona fede, e correttezza che devono costantemente informare la relazione tra il Mandante e l'Agente
7) il rispetto degli Accordi Economici Collettivi
La valutazione del comportamento degli Intermediari in relazione alla applicazione del "Protocollo" va fatta ovviamente caso per caso, ma non pare difficile individuare ampi spazi di approfondimento che possano indurre gli Agenti ad invocare ragioni di recesso per giusta causa dal rapporto di Agenzia e ai relativi indennizzi.
Per quanti decidessero di opporsi alla modifica unilaterale del contratto di agenzia, pubblichiamo un facsimile di una lettera di rifiuto.
A mezzo pec: …………………………………..
Spett.le
Soc……………………
Direzione Commerciale
Via ……………………
………………………………..
Oggetto: Modifica unilaterale del contratto di agenzia
In riscontro alla Vs. del ……………………….. prendiamo atto della comunicazione con la quale la Vs. società mandante, con decorrenza dal …………………… ha deciso unilateralmente di modificare il contratto di agenzia, introducendo una nuova modalità di calcolo delle provvigioni, nettamente sfavorevole per l’Agente, sulle operazioni di rinnovo delle cessioni del quinto.
La modifica, consistente nel calcolo della provvigione esclusivamente sul “delta montante” (cioè sulla differenza algebrica tra il montante lordo della nuova operazione di rinnovo e la somma delle rate a scadere dell’operazione oggetto di rinnovo), anziché sull’intero montante della nuova operazione, si concretizza in una ingentissima riduzione dell’ammontare complessivo delle provvigioni che saranno riconosciute all’Agente stesso (riduzione provvigionale pari al …….. % rispetto alle precedenti condizioni contrattuali).
La nostra Agenzia, valutato il rapporto nel suo complesso, ha deciso di NON ACCETTARE le modifiche da Voi imposte, per i seguenti motivi:
1) La nostra Agenzia non è stata preventivamente interpellata sulla proposta di modifica
2) Le nostre operazioni di rinnovo rappresentano circa il …………% di tutte le operazioni di finanziamento con cessione del quinto o delegazione di pagamento dell’Agenzia
3) Il sacrificio economico imposto sulle operazioni di rinnovo è pari a circa il ………… % delle provvigioni fino ad ora riconosciute contrattualmente;
4) La nostra Agenzia è monomandataria, e la drastica e improvvisa decurtazione delle provvigioni non consente di sostenere i costi annuali della struttura in relazione agli impegni già assunti e non consente di rispettare il budget finanziario per gli anni futuri
5) La scrivente Agenzia non aderisce ad Assofin
6) L’adesione della Vs. Società Intermediaria al “Protocollo Assofin” non è imposta da norme di legge ma è frutto di una Vs. libera determinazione, che trasferisce il beneficio economico a favore dei consumatori ad esclusivo carico della rete agenziale
7) La riduzione unilaterale dei compensi provvigionali viola gli obblighi contrattuali (Art………) e il vigente A.E.C., e non risponde a criteri di diligenza, correttezza e buona fede.
Distinti saluti.
Data……………..
L’Agente in Attività finanziaria